Awake surgey: a Roma intervento “da sveglio” su paziente con tumore cerebrale

AWAKE SURGEY: INTERVENTO A ROMA SU UN PAZIENTE RIMASTO VIGILE DURANTE L’INTERVENTO E AFFETTO DA TUMORE CEREBRALE

Il ricorso ad un intervento di neurochirurgia con paziente sveglio (awake surgey) costituisce una tecnica avanzata per intervenire sui tumori cerebrali e consente di asportare la maggior parte della massa tumorale su un soggetto sveglio e cosciente, riuscendo a salvaguardare aree specifiche del suo cervello e dunque, grazie ad un monitoraggio immediato, si riesce a mettere al riparo alcune funzioni vitali come il linguaggio, il ragionamento, il movimento.
È una tipologia di intervento molto complessa perché il paziente rimane vigile e viene sottoposto ad alcuni test prestabiliti in relazione ai quali poter concretamente accertare, mediante un feedback immediato che durante l’asportazione del tumore, non vengano intaccate le sue funzioni cerebrali e vitali.
La difficoltà principale consiste nel dover asportare la maggior parte della massa tumorale senza però pregiudicare le funzionalità vitali del paziente e, per riuscire in detta impresa, si fa ricorso a sofisticati sistemi di neuro-navigazione volti ad individuare la massa da asportare e a monitorare costantemente la risposta immediata del paziente.
Di recente, si è svolto in Italia e precisamente a Roma in una struttura privata, Il Paideia International Hospital, un intervento chirurgico di questo tipo su un paziente con tumore al cervello che era sveglio e durante l’operazione suonava il sassofono.
L’equipe medica è stata diretta dal dott. Brogna, esperto internazionale nel campo della chirurgia di tumori complessi e della neurochirurgia da sveglio (awake surgey).
Si è trattato di un intervento abbastanza complesso non solo per la preparazione del paziente e la scelta dell’equipe medica alla quale affidare l’esecuzione dello stesso, ma anche per le tecnologie all’avanguardia usate nell’operazione.
In definitiva, possiamo dire che devono essere svolte tutte una serie di operazioni che permettono all’equipe medica un monitoraggio costante delle condizioni di salute del paziente e di poter intervenire in caso si presenti qualche criticità.
Ancora una volta, i fatti dimostrano come l’azione combinata tra chirurgia medica e sviluppo tecnologico possa produrre benefici per il paziente e possa permettere di realizzare operazioni che prima non erano minimamente immaginabili.

 

Dott. Luigi Pinò


 

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