Carenza di personale: al San Martino di Genova sospendono gli interventi già programmati
CARENZA DI PERSONALE NELLE STRUTTURE ADIBITE ALL’ASSISTENZA DEI PAZIENTI E AL SAN MARTINO DI GENOVA SOSPENDONO GLI INTERVENTI GIA’ PROGRAMMATI
Negli ultimi anni è emerso con particolare evidenza il problema della carenza delle principali figure deputate all’Assistenza Sanitaria in tutti gli ambiti a partire dalla ASL fino alle Strutture Private, Case di Riposo e RSA.
Si lamenta una riduzione di risorse anche in ambito territoriale, infatti, continua a diminuire il numero dei medici di medicina generale.
Da alcune ricerche è emerso che mancano circa 4mila camici bianchi e milioni di italiani rischiano di restare senza assistenza o si trovano costretti a iscriversi da medici già in “over booking”, cioè con il numero massimo di assistiti.
La situazione di grave carenza organica dal punto di vista sanitario del nostro territorio è stata avvertita in modo più preoccupante in seguito all’insorgenza della pandemia che è stata una cartina al tornasole che ha messo in luce una fragilità del sistema dovuta a scelte politiche errate perpetrate negli anni passati e alla mancanza di un programma di riforma organica in grado di fornire una soluzione nel lungo periodo.
Come noto, nel biennio legato all’emergenza sanitaria, gran parte degli accessi ospedalieri è stata caratterizzata da casi urgenti ma, pian piano, adesso occorre gestire l’affluenza legata a tutti quei controlli clinici e/o interventi non più procrastinabili.
Ed ecco che, ripiombiamo nella difficoltà estrema di gestire in modo proficuo l’esorbitante richiesta di assistenza medica e si stanno delineando delle scelte operative che destano non poca preoccupazione e che denunciano la precarietà del nostro sistema sanitario.
È ad esempio di questi giorni la decisione assunta dall’ospedale San Martino di Genova di sospendere gli interventi chirurgici programmati per i prossimi tre mesi, privilegiando solo le urgenze e i malati oncologici.
Questo provvedimento ha creato grande scalpore e critiche ma pare che presso il San Martino di Genova manchino non solo 230 infermieri ma anche anestesisti, tecnici di radiologia e di laboratorio.
Dunque verranno rimandate circa 200 operazioni chirurgiche minori per consentire di ottimizzare i tempi necessari per tutti coloro che attendono cure urgenti.
La verità è che accanto a decisioni così drastiche sarebbe opportuno stilare un programma di intervento in grado di colmare queste lacune strutturali e consentire una maggiore sinergia tra i vari presidi ospedalieri.
Occorrerebbe puntare su un piano di assunzioni di nuove risorse umane e professionali.
È lo stesso presidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria che ha dichiarato che si stanno concludendo le procedure del concorso per gli infermieri e gli Oss (Operatori Socio Sanitari): tra poche settimane, le aziende, compreso il Policlinico, potranno attingere alle graduatorie e procedere all’assunzione di 700 infermieri e 274 Oss a tempo indeterminato”.
“La collaborazione tra le aziende liguri, e nello specifico quelle dell’area metropolitana genovese, rappresenta una risposta alle reali necessità della popolazione, soprattutto quella afflitta dalle patologie più gravi – precisa il direttore generale della Asl 3 Luigi Carlo Bottaro.
Le difficoltà organizzative, anche temporanee, delle singole aziende devono trovare obbligatoriamente risposte nel servizio sanitario regionale, nel rispetto innanzitutto del cittadino e, contestualmente, delle singole professionalità del sistema stesso”.
Speriamo che provvedimenti come quello assunto dal San Martino di Genova restano isolati e che si pensi ad un programma nazionale in grado di garantire un’assistenza medico sanitaria proficua.
Dott. Luigi Pinò