Carenza di personale medico: quali sono i motivi e di chi le responsabilità

VIAGGIO NEL PROBLEMA RELATIVO ALLA CARENZA DEL PERSONALE MEDICO: I MOTIVI E LE RESPONSABILITA’ DI QUESTO PROBLEMA

Il problema della carenza dei medici nel nostro sistema sanitario nazionale risulta essere un fardello per il nostro Paese poiché è legato a varie cause come, ad esempio, al mancato ricambio generazionale o ad un numero sempre più esiguo di professionisti che scelgono di diventare operatori sanitari.

Molto spesso, a causa di un deficit organizzativo, le nuove leve, senza alcun affiancamento neanche temporaneo e dunque in assenza di una completa formazione sul campo, vengono chiamate a sostituire i professionisti di vecchia generazione che vanno in pensione.
Dunque, i motivi alla base della carenza dei medici sono da rinvenire nel mancato ricambio fra vecchia generazione e nuove leve come anche nel numero esiguo di posti previsti dal MIUR nelle varie scuole di specializzazione che di fatto, non riesce a colmare la domanda ingente di professionisti.
Tutto ciò ha portato nei vari ospedali ad una minor presenza di medici.
Una possibile soluzione a tale problema è rappresentata da un aumento del numero dei posti nelle scuole di specializzazione e quindi si spera, di conseguenza, che possa esserci anche un incremento di assunzioni nel medio/lungo periodo.
Purtroppo i risultati di una cattiva programmazione saranno visibili ancora per qualche tempo, anche se in realtà, occorre attendere almeno un quinquennio per vedere gli effetti di questo cambiamento in corso.
Ed infatti, ricordiamo che la formazione delle nuove leve richiede almeno quattro/cinque anni e quindi le scelte effettuate in passato continueranno ancora a produrre effetti negativi nel breve periodo.
L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) , che è controllata dal Ministero della Salute, fornisce alcuni dati in grado di effettuare delle previsioni incoraggianti per il futuro e nei prossimi 5 anni riferisce che vi sarà quasi la totale copertura tra il numero di medici di famiglia e infermieri che matureranno i requisiti per la pensione e i nuovi professionisti che subentreranno ai medesimi.
Per dare maggiore valore alla figura del medico ospedaliero si può pensare anche ad una retribuzione più alta perché rispetto ai colleghi francesi, tedeschi o inglesi, i sanitari italiani risultano essere meno retribuiti.
Un’altra possibilità per aumentare il numero di operatori sanitari all’interno degli ospedali è quello di provare a diminuire il numero dei posti in altre specializzazioni per indurre, indirettamente, gli aspiranti professionisti a favorire la scelta verso la figura del medico ospedaliero, canalizzando e in un certo qual modo manipolando la preferenza verso quella figura che oggi non è ben vista sia per motivi economici sia per le condizioni di lavoro abbastanza pesanti.
L’augurio e la speranza è che la politica adotti strategie e misure volte a favorire l’assunzione delle nuove leve in modo che il nostro sistema sanitario sia sempre più rispondente alle esigenze dei cittadini e possa magari suscitare nei nuovi operatori sanitari una certa curiosità verso il settore della medicina di emergenza e urgenza particolarmente compromesso negli ultimi anni.

 

 

Dott. Luigi Pinò


 

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