Covid, le scelte politiche e la campagna vaccinale per contenere i contagi

La pandemia, in tutto il territorio nazionale,ha avuto un notevole impatto sotto plurimi aspetti ed in ogni settore.
In particolare, il Covid 19 ha rivelato tutti i limiti del nostro sistema sanitario nazionale, limiti legati anche ad una politica caratterizzata da ingiustificati tagli dei finanziamenti che si è protratta nel corso degli ultimi 40 anni e che ha, inevitabilmente, indebolito l’intera impalcatura sanitaria( si pensi, ad esempio, all’eccessiva mole di lavoro e alle condizioni “estreme” in cui hanno agito tutti gli operatori, all’assenza di un programma atto a fronteggiare nel concreto situazioni emergenziali e alle sempre più ingenti scarsità di risorse mediche).

Il covid 19 ha, inoltre, alimentato forti discussioni anche in ambito giuridico. A tal proposito, si pensi dapprima al dibattito inerente alla legittimità dei numerosi D.P.C.M. che sono stati emanati, o ancora alle forti pressioni sui cosiddetti ristori, all’opportunità della d.a.d. (surrogato delle lezioni scolastiche in presenza).

L’evoluzione della situazione pandemica nel mondo ha portato l’EMA (Agenzia Europea per i medicinali) ad approvare la somministrazione dei vaccini sperando così di contrastare il diffondersi del virus e quindi di tutelare in questo mondo la salute in tutta Europa. Questa situazione ha portato anche il mondo politico, supportato dal Comitato Tecnico-Scientifico, ad attuare scelte ben precise, volte a cercare di contenere l’espansione del virus (distanziamento sociale, uso dei dispositivi di protezione individuale, periodo di chiusure, lockdown).In Italia, per monitorare costantemente la curva dei contagi, è stato previsto il rapporto settimanale fornito dall’Istituto Superiore di Sanità in relazione all’evoluzione della pandemia.

In risposta ad una crisi emergenziale sempre più incontrollabile, dai primi di gennaio 2021 è stato attivato un piano vaccinale. Ma anche in questo caso, non sono mancati i problemi. In un primo tempo, difficoltà si sono riscontrate nel reperimento dei sieri; poi, non sono mancate le continue polemiche riguardanti il vaccino ed il consenso informato richiesto prima della inoculazione dello stesso; dubbi sono emersi anche in relazione alle categorie fragili che avrebbero meritato una tutela maggiore e antecedente rispetto agli altri soggetti; perplessità ed incertezze si sono palesate anche in merito ad una eventuale possibilità di imporre la vaccinazione obbligatoria a tutti, nonostante ci si trovasse innanzi ad un farmaco ancora in fase di sperimentazione.

In relazione alla mutazione del virus ed al diffondersi di sempre più varianti, in questi giorni si sta accendendo molto il dibattito sulla legittimità del green pass o addirittura sulla correttezza o meno di un eventuale obbligo di vaccinazione erga omnes. La verità è che non è affatto facile bilanciare la necessità di tutelare la salute, da un lato, e il rispetto del diritto di autodeterminazione dell’individuo e di libertà di circolazione, dall’altro.

Segnaliamo che, ad oggi, i soggetti vaccinati sono di numero inferiore rispetto ai non vaccinati eciò rischia di vanificareil piano di vaccinazione e di minare gli sforzi profusi dall’intera collettività sino ad oggi, rendendo ancora più arduo il raggiungimento della c.d. immunità di gregge. Secondo uno studio dell’Istituto superiore di Sanità risulta molto efficace la vaccinazione completa perchè previene il 97,3% dei ricoveri in terapia intensiva. Inoltre, si riesce anche a prevenire il rischio d’infezione tra i vaccinati con una sola dose nel 70% dei casi e nell’88% dei casi per i vaccinati con ciclo completo.L’efficacia nel prevenire l’ospedalizzazione sale «all’ 80,8% con ciclo incompleto» e «al 94,6% con ciclo completo».

 

Avv. Franco Di Maria

Avv. Vincenza Pinò

 

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By Published On: Ottobre 14th, 2021Categories: Emergenza coronavirus, Flash NewsTags:

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