Curare l’esofago con i magneti: la nuova tecnica alternativa alla chirurgia
Curare l’esofago con i magneti: la nuova tecnica alternativa alla chirurgia
Al Bambino Gesù di Roma, per i neonati che presentano un mal funzionamento dell’esofago, è stata utilizzata una nuova tecnica al posto dell’intervento chirurgico tradizionale.
L’atresia esofagea è un difetto congenito nel quale l’esofago si restringe o si divide in due sezioni non collegate e questo problema impedisce il funzionamento del canale di passaggio dall’esofago allo stomaco.
Questa malformazione quando si presenta nei neonati, impedisce ai piccoli di potersi alimentare tramite la bocca e per ovviare a tale problema si deve ricorrere all’intervento chirurgico.
Normalmente esofago (tratto dell’organismo a forma di tubo in cui avviene il passaggio del cibo dalla bocca allo stomaco) e trachea (arteria principale tramite la quale l’aria arriva nei polmoni) sono separati, mentre nel caso di atresia dell’esofago questi due parti dell’organismo sono collegate con la conseguenza che il cibo e l’aria passino sia nella trachea che nei polmoni.
L’entrata del cibo e dell’aria nei polmoni rappresenta un problema perché è causa di tosse, soffocamento e difficoltà respiratoria.
Per non sottoporre ad un intervento estremamente invasivo i neonati, al Bambino Gesù hanno sperimentato il ricorso all’impianto di due magneti che vengono posizionati nella parte finale dei due monconi non comunicanti dell’esofago e che, in virtù della forza magnetica, tendono ad avvicinarsi il più possibile.
Si tratta di una tecnica innovativa e non invasiva perché grazie all’azione dei due magneti può essere ricostruita la continuità dell’esofago senza dover ricorrere all’intervento chirurgico tradizionale.
Dott. Luigi Pinò