La diffusione delle pratiche corrutive in sanità
La diffusione delle pratiche corrutive in sanità.
“La corruzione rivela una condotta anti-sociale tanto forte da sciogliere la validità dei rapporti e quindi, poi, i pilastri sui quali si fonda la società: la coesistenza fra persone e la vocazione a svilupparla” perché sostituisce “il bene comune con un interesse particolare che contamina ogni prospettiva generale”[2].
Queste affermazioni non fanno parte del manifesto di una forza politica né di un programma di governo. Sono contenute nell’introduzione ad un recente libro del Cardinale ghanese Peter Kodwo Appiah Turson, scritta da Papa Francesco. Francesco, anche in questa occasione, ha parlato al mondo intero, sulla base della consapevolezza che la diffusione delle pratiche corruttive appesta sia i paesi sottosviluppati che i grandi dell’Occidente.
Per ciò che concerne le pratiche corruttive, diversi studi internazionali attestano che, anche nel settore della spesa sanitaria, in tutti i paesi si manifestano numerose vulnerabilità che vengono “utilizzate” per incanalare flussi economici illegali.
In un report curato nel 2013 dal RISSC (Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità) e Trasparency International, vengono identificate 5 aree particolarmente permeabili da fenomeni corruttivi: le nomine, la farmaceutica, il procurement, la negligenza, la sanità privata. Per ognuna di esse si segnalano i “sentieri” e i fenomeni maggiormente caratterizzati da attività illegali:
– nomine: ingerenza politica, conflitto di interessi, revolving doors (facilità di passaggio degli stessi individui da funzioni di controllati a controllori) spoil system, insindacabilità, discrezionalità, carenza di competenze;
– farmaceutica: aumento artificioso dei prezzi, brevetti, comparaggio, falsa ricerca scientifica, false prescrizioni, prescrizioni non necessarie, falsi rimborsi;
– procurement: (approvvigionamento di beni e servizi): gare non necessarie, procedure non corrette, gare orientate o cartelli, infiltrazione del crimine organizzato, carenza di controlli, false attestazioni di forniture, inadempimenti, irregolarità non rilevate;
– negligenza: manomissione delle liste d’attesa, dirottamento verso sanità privata; false dichiarazioni; omessi versamenti (intramoenia);
– sanità privata: mancata concorrenza, mancato controllo dei requisiti, ostacoli all’ingresso e scarso turnover, prestazioni inutili, false registrazioni drg (raggruppamento omogeneo di diagnosi), falsi documenti.
Avv. Franco Di Maria
Avv. Vincenza Pinò
Il presente articolo è tratto da “Il termometro della Salute” curato dall’”Osservatorio Salute e Legalità” (di cui è membro l’Avv. Franco Di Maria) istituito da Eurispes ed Enpam
[2] Dall’introduzione di Papa Francesco al libro “Corrosione” del Cardinale Ghanese Peter Kodwo Appiah Tukson, Rizzoli, giugno 2017