Macchinari obsoleti negli ospedali pubblici e privati in Italia
Macchinari obsoleti negli ospedali pubblici e privati in Italia
Da uno studio scientifico effettuato sulla situazione dei macchinari degli ospedali pubblici e privati In Italia è emerso che i dispositivi utilizzati nelle strutture sanitarie non sono al passo con l’innovazione tecnologica.
L’ambito che suscita maggiore preoccupazione è quello relativo alle attrezzature per esami diagnostici riprodotti in immagini poiché usando strumenti obsoleti e non all’’avanguardia il rischio è quello di non riuscire a formulare una diagnosi corretta e tempestiva oppure quello di non essere in grado di ottenere delle immagini in modo nitido e dettagliato, alterando così l’assistenza medica sanitaria.
Un altro caso emblematico è quello delle apparecchiature radiologiche come Tac, Pet o i mammografi convenzionati, perché anche in tale ambito, nonostante il progresso tecnologico fornisca strumenti e attrezzature più performanti, i macchinari che vengono ancora usati sono molto spesso considerati ormai obsoleti.
Sicuramente questa situazione rappresenta un paradosso perché in teoria il passaggio dall’analogico al digitale dovrebbe garantire tutta una serie di vantaggi come, ad esempio, una migliore capacità diagnostica, un contenimento dei costi per quanto riguarda la manutenzione dei macchinari obsoleti fino ad arrivare ad una migliore nitidezza delle immagini in modo da riuscire a leggere ogni dettaglio.
Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è prevista la necessità di sostituire i macchinari obsoleti con quelli più moderni con l’obiettivo di offrire servizi e prestazioni più efficienti nel minor tempo possibile.
Nel medio lungo periodo è prevista la sostituzione dei vecchi macchinari con quelli nuovi, ed inoltre occorre pure incentivare la formazione del personale sanitario in modo da riuscire a sfruttare al meglio questi nuovi strumenti innovativi e rendere il servizio sanitario nazionale più efficiente ed efficace.
Alla base di queste valutazioni, vi è stato uno studio elaborato dall’Associazione Italiana Ospedalità Privata che ha messo in luce le criticità sulle quali intervenire in modo da pianificare al meglio gli investimenti e le azioni necessarie per cercare di porre fine al problema della disarmante arretratezza dei macchinari presenti negli ospedali pubblici e privati.
Sarebbe altresì auspicabile attuare dei controlli mirati a verificare il corretto ed effettivo utilizzo dei nuovi strumenti in modo da poterne sfruttare al meglio le potenzialità, di sostituirli in caso di necessità e di disporre di un personale qualificato ed in grado di stare al passo con i tempi.
Questa analisi ci porta ad una conclusione: ossia la necessità di stanziare somme di denaro per acquistare nuovi macchinari e sostituire quelli presenti, ma forse l’obiettivo principale si può inquadrare nella formazione degli operatori sanitari che così saranno in grado di usare al meglio le nuove tecnologie e sfruttare sino in fondo tutte le novità introdotte.
Ed inoltre, si spera che possa esserci una rivalutazione della sanità in generale perché il professionista, grazie al progresso tecnologico, possa trovare un valido alleato nello svolgimento del proprio lavoro.
Dott. Luigi Pinò