Nuovi vaccini contro Omicron e periodo entro cui potranno essere somministrati

NUOVI VACCINI CONTRO OMICRON E PERIODO ENTRO CUI POTRANNO ESSERE SOMMINISTRATI

Nel corso della pandemia sono state scelte varie misure per cercare di porre argine all’espansione del virus, ma l’arma principale è stata individuata nella campagna di vaccinazione che ha avuto, senza alcun dubbio, un ruolo nevralgico.
È assodato che i vaccini hanno dato il loro contributo per cercare di arginare l’avanzata della pandemia, ma altrettanto efficaci si sono rilevate le misure introdotte dal governo e le modalità di comportamento rispettate dai cittadini.
I sieri vaccinali, dal momento che il virus muta costantemente, vengono man mano rimodulati per cercare di adeguare la loro protezione alle varianti che si registrano.
Tuttavia, in ogni caso, prima di essere inoculati, devono ricevere l’approvazione prima dall’agenzia europea del farmaco e successivamente da quella nazionale.
Questo è l’iter seguito dai nuovi vaccini adattati alle nuove varianti scoperte e la commissione tecnico scientifica ne ha espressamente consigliato l’uso per le categorie maggiormente a rischio (dagli operatori sanitari ai collaboratori con le Rsa e strutture similari) e per i soggetti con età superiore a 60 anni.
L’agenzia europea per i medicinali ha inoltre precisato che in ogni caso i vecchi vaccini sono ancora validi e risultano efficaci nel prevenire il ricovero in ospedale, il decesso associato al covid o le malattie gravi che possono verificarsi dal contagio col virus.
Secondo quando stabilito dalla Commissione Tecnico Scientifica queste dosi con i vaccini aggiornati potranno essere somministrate, dopo circa tre mesi dalla conclusione del ciclo primario, alle persone con almeno sessanta anni, a coloro che versano in condizioni di salute particolarmente fragili e a chi lamenta particolari comorbilità.
Infine bisogna ribadire che le dosi del vaccino originario verranno impiegate per il ciclo primario, mentre i vaccini aggiornati saranno usati per le dosi booster.
Un problema che si è posto è quello relativo all’eccessivo numero di dosi di vaccino originario non usate, ma grazie ad alcuni accordi con paesi meno sviluppati sarà possibile effettuare la donazione del siero in modo da iniziare la campagna di vaccinazione anche in quei luoghi e arrivare ad avere così una maggiore copertura vaccinale.

 

 

Dott. Luigi Pinò


 

By Published On: Settembre 19th, 2022Categories: Flash NewsTags: , , ,

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