Rapporto tra green pass e violazione della privacy
Il green pass rappresenta la condizione indispensabile (salvo l’esibizione di tampone rapido o molecolare negativo delle ultime 48 ore) per viaggiare, prendere i mezzi pubblici, accedere nei luoghi al chiuso (bar, ristoranti, pub, palestre), nei luoghi di lavoro, pubblici o privati, nel mondo delle scuole (personale docente e personale ATA) e nel mondo universitario.
Il personale ATA è il personale non docente che lavora nella scuola e si identifica con alcune figure come il collaboratore scolastico( ex bidello), l’assistente tecnico (supporto tecnico nelle attività didattiche e in particolare nei laboratori) e l’assistente amministrativo (figura che si occupa di aspetti burocratici e di segreteria).
Molti si sono interrogati sulla legittimità della certificazione verde sotto plurimi aspetti specialmente in relazione ad una presunta violazione della privacy.
Tuttavia è stato lo stesso garante della privacy ad eliminare qualsiasi dubbio dal momento che non vi è alcun trattamento illecito di dati sensibili.
Ed invero, il green pass pur contenendo dati anagrafici, data dell’ultima somministrazione vaccinale inoculata, tipologia di siero utilizzato, non è di per sé idoneo a svelare informazioni sensibili come ad esempio lo stato di salute attuale dell’interessato.
Alla luce di queste considerazioni, è evidente che la richiesta del green pass non viola la privacy perché tratta solamente i dati essenziali per verificare se il titolare sia o meno vaccinato o se sia guarito dal COVID da non oltre sei mesi.
L’emergenza COVID ha reso necessario il ricorso sempre più frequente a misure volte a contenere il rischio della proliferazione del contagio e a garantire, nel limite del possibile, di svolgere in sicurezza attività economiche e sociali.
Gli obblighi introdotti con il decreto legge n. 105 del 2021 sono finalizzati a bilanciare due diversi interessi: da un lato, si cerca di preservare la sanità pubblica, grazie al contenimento della diffusione del virus e ,dall’altro, si cerca di fornire un’adeguata tutela di alcuni diritti fondamentali, come quello relativo alla protezione dei dati personali.
Dott. Luigi Pinò