Somministrazione del vaccino senza il consenso informato
Somministrazione del vaccino senza il consenso informato.
Cosa si dovrebbe fare in caso di assenza del consenso informato, prima della somministrazione del vaccino? O meglio cosa dovrebbero fare gli operatori sanitari predisposti alla somministrazione?
Il consenso informato è la manifestazione della volontà personale del paziente e garantisce la libera e consapevole scelta da parte del medesimo in ordine ad un trattamento sanitario.
Il diritto di autodeterminazione è strettamente correlato alla libera scelta di ognuno di noi per quanto riguarda il diritto alla propria salute.
È possibile, in ogni caso, rifiutare ogni trattamento sanitario che non sia stato imposto per legge.
Lo stesso dicasi per le vaccinazioni se non previste in via obbligatoria.
A tal riguardo, ricordiamo che i medici e gli operatori sanitari possono spiegare i vantaggi e benefici, le possibili controindicazioni e gli eventi avversi dalla somministrazione del siero vaccinale, ma in ogni caso spetta al singolo individuo effettuare la propria scelta.
Il principio di autodeterminazione esplica la sua valenza nell’ambito di due precipui aspetti ugualmente importanti: la libera scelta per quanto riguarda la cura in generale e, nel particolare, la somministrazione; e l’obbligo di informazione da parte dei sanitari per permettere all’interessato di poter decidere in piena consapevolezza.
Nessun trattamento sanitario, in ogni caso, potrà essere eseguito senza il consenso informato del paziente (legge n. 219/2017) e la sua presenza è la conditio sine qua non per poter procedere legittimamente alla somministrazione del vaccino altrimenti sia la struttura sanitaria che l’operatore stesso sarebbero ritenuti responsabili della lesione dell’autodeterminazione del paziente.
Dott. Luigi Pinò