Sviluppato a Roma il primo esoscheletro robot per bambini

Sviluppato a Roma il primo esoscheletro robot per bambini

L’esoscheletro è un apparecchio robotico che viene usato da persone affette con gravi disabilità alle gambe o da soggetti con scarsa mobilità costretti ad affrontare complessi percorsi riabilitativi.
Grazie a questo dispositivo si riescono a potenziare le capacità fisiche e, di fatto, si è in presenza di una muscolatura artificiale.
Questo tipo di protesi è innovativa poiché non solo è in grado di ridurre la fatica di chi la indossa tramite un sistema di camminata assistita, ma anche perché ripristinando o aumentando la forza umana è in grado di aiutare chi la usa nelle esigenze quotidiane e quindi nell’effettuare vari movimenti.
Visti i segnali incoraggianti nell’utilizzo di tale strumento con i pazienti più grandi, i professionisti sanitari hanno pensato di ripetere l’esperimento con i più piccoli e i primi segnali sono abbastanza incoraggianti.
Una differenza sostanziale tra le protesi meccaniche e l’esoscheletro sta nella capacità di quest’ultimo di rafforzare, aumentare o ripristinare la forza umana; le prime, invece, vanno a sostituire l’arto interessato e non riescono ad incidere sulla forza umana.
Ora cerchiamo di capire l’effettivo funzionamento dello stesso.
Nei modelli realizzati sono presenti alcuni rilevatori di impulsi elettrici che registrano gli impulsi neurali o neuromuscolari dell’operatore e vengono così trasmessi a dispositivi automatici in grado di muovere la parte meccanica dell’esoscheletro.
È stato quindi appurato che questo robot potrà essere usato dai bambini e permetterà loro di muoversi liberamente.
Inoltre, l’innovazione principale di questo prototipo sta nella tecnologia elastica usata grazie alla quale l’apparecchio robotico riesce ad adattarsi al corpo di chi lo indossa.
Questo apparecchio robotico è caratterizzato per la presenza di una serie di motori in grado di assicurare una certa libertà di movimento e per la presenza di un sistema di supporto in modo da garantire la sicurezza e la stabilità del bambino.
Si tratta del primo esoscheletro indossabile e utilizzabile, durante il complesso percorso riabilitativo, dai bambini con età compresa tra 4 e 10 anni con determinate patologie o disfunzioni particolari come, ad esempio, la distrofia muscolare, malattie neuromuscolari o paralisi cerebrale infantile.
Sicuramente la possibilità di poter essere impiegato nei pazienti più piccoli e fragili rappresenta una nuova speranza e una luce in fondo al tunnel per tutte quelle famiglie al cui interno è presente un bambino con disabilità o problematiche alle gambe o con scarsa mobilità.

 

 

Dott. Luigi Pinò


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