Usata una nuova tecnica per congelare il tumore ed evitare l’intervento con possibilità di recidiva

NUOVA TECNICA USATA AL RIZZOLI DI BOLOGNA PER CONGELARE IL TUMORE DI 6 PAZIENTI ED EVITARE L’INTERVENTO CHIRURGICO CON POSSIBILITA’ DI RECIDIVA MOLTO ALTA

Per fronteggiare i casi di pazienti affetti da fibromatosi desmoide, una forma molto rara di tumore benigno contraddistinta da grandi masse che causano forti dolori, comprimono gli organi interni e determinano deficit motori, al Rizzoli di Bologna è stata usata una nuova tecnica di cura volta ad evitare l’intervento chirurgico ordinario.
In particolare, l’istituto Ortopedico Rizzoli ha fatto ricorso, negli ultimi 2 anni, all’impiego della crioterapia che è un nuovo percorso di cura già sperimentato di recente in alcune parti di Europa, e che consente di offrire ai pazienti una nuova soluzione che riesce a “congelare” il tumore, grazie alle elevate potenzialità della radiologica interventistica.
L’esigenza di ricorrere alla crioterapia, cioè ad una tecnica eseguita sotto la guida radiologica e che si caratterizza per l’uso di aghi e di gas, nel tentativo di bloccare la crescita del tumore, è legata alla necessità di scongiurare il trattamento chirurgico sia perché altamente invasivo, sia perché è emerso che il metodo tradizionale può implicare con elevata probabilità, il rischio di una recidiva.
Le evidenze scientifiche dimostrano che con l’intervento chirurgico e con l’impiego della chemioterapia che tendenzialmente blocca la crescita della massa tumorale, tuttavia non si riesce a scongiurare l’elevato rischio di una recidiva perché di fatto, la massa tumorale non viene completamente asportata e residua nell’organismo e con essa restano anche parte dei disturbi tipici della fibromatosi desmoide.
Vediamo nei dettagli come funziona questa nuova metodologia e quali sono i vari step per ridurre la massa tumorale in modo progressivo fino a scomparire del tutto.
La crioterapia, secondo quanto spiegato dall’ Istituto Rizzoli, è una tecnica altamente innovativa tramite la quale, vengono inseriti all’interno della massa tumorale, uno o più aghi per iniettare un gas che, a sua volta, congela il tumore impedendogli di alimentarsi.
Grazie a questo “stratagemma” medico la massa va in necrosi, inizia a ridursi pian piano e alla fine scompare.
Fino ad oggi il trattamento maggiormente usato era rappresentato dalla chemioterapia, che bloccava la progressione della malattia ma non portava ad una sua scomparsa.
Grazie a questa innovazione radiologica, dunque, al Rizzoli di Bologna è possibile offrire ai pazienti una valida alternativa rispetto al trattamento chemioterapico e a quello chirurgico e si stanno registrando importanti successi.

 

 

Dott. Luigi Pinò


 

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