A Roma un paziente viene salvato da un tumore al pancreas inoperabile grazie ad una nuova tecnica

AL SAN CAMILLO DI ROMA UN PAZIENTE VIENE SALVATO DA UN TUMORE AL PANCREAS INOPERABILE GRAZIE AD UNA NUOVA TECNICA

Un paziente con un tumore al pancreas in fase molto avanzata all’ospedale San Carlo Forlanini di Roma, è stato sottoposto ad un intervento con una tecnica innovativa, riuscendo così a ridurre le dimensioni del tumore divenendo in tal modo un soggetto operabile.
In presenza di neoplasie è possibile ricorrere alla radioterapia per colpire la massa tumorale e danneggiare le cellule “malate”.
La radioterapia è una tecnica che utilizza le radiazioni ad alta energia che colpiscono la zona affetta dal tumore in modo da uccidere le cellule malate che costituiscono la massa tumorale.
Le cellule colpite dalle radiazioni vengono successivamente distrutte ed eliminate dall’organismo.

Ci potremmo allora chiedere che cosa succede se le cellule sane vengono colpite dalle radiazioni?

Le cellule sane sopravvivono rispetto a quelle tumorali in virtù della loro capacità di riparare i danni prodotti dalle radiazioni ionizzanti (radiazioni ad alta energia).
Cerchiamo di capire meglio la differenza tra la radioterapia esterna ed interna in modo da poterne apprezzare meglio le peculiarità.
La radioterapia esterna è una tecnica usata in cui la sorgente delle radiazioni si trova all’esterno dell’organismo; mentre nella radioterapia interna (brachiterapia), adoperata nel caso di specie, le sostanze radioattive vengono introdotte all’interno del corpo e posizionate a pochissima distanza vicino alla zona da trattare.

La particolarità della brachiterapia sta proprio nel posizionamento ravvicinato delle fonti di radiazioni con la parte interessata da trattare perché in questo modo è possibile concentrare una dose elevata di radiazioni – che andrà a colpire le cellule tumorali- in una parte ristretta del corpo; nella radioterapia esterna l’apparecchio non entra in contatto con il corpo e quindi non provoca alcun dolore al paziente.

Nel caso di specie, visto la condizione avanzata del tumore al pancreas del sessantacinquenne, si è deciso di optare per la radioterapia interna ed è stato il primo intervento affrontato in Italia con questa tecnica innovativa.

Il paziente ha reagito in modo estremamente positivo tanto da poter essere dimesso persino il giorno dopo.
La tecnica usata e il contributo fornito da ogni singolo membro hanno permesso di rendere nuovamente operabile un tumore che si trovava in uno stadio particolarmente avanzato, ma forse l’aspetto più importante da sottolineare è che, grazie al contributo della ricerca e all’uso delle nuove strumentazioni, ogni piccolo step segna un nuovo traguardo e ci si augura che il tumore al pancreas, considerato tra i più nocivi e nefasti in assoluto, man mano diventi sempre più curabile.

Dott. Luigi Pinò


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