Danno da lucida agonia: il risarcimento spetta agli eredi

IL RISARCIMENTO DEL DANNO DA LUCIDA AGONIA SPETTA AGLI EREDI

Con la pronuncia in esame, sentenza n. 16272 del 08/06/2023, ci occuperemo del danno da lucida agonia, cercando di capire a chi spetta il risarcimento e quali siano i requisiti per ottenerlo.
Il danno da lucida agonia è il danno subito dalla vittima di un fatto illecito per la sofferenza provata visto l’inesorabile avvicinarsi della propria morte.

Il danno da lucida agonia è anche conosciuto come danno morale terminale, danno catastrofale.

In altre parole, il danno in esame rappresenta la sofferenza interiore patita dalla vittima perché è consapevole dell’imminente e inevitabile avvicinamento della morte.
Il danno da lucida agonia rientra nella categoria del danno non patrimoniale; spetta agli eredi del de cuius; infatti viene esclusivamente risarcito nei confronti di questi ultimi sotto forma di danno iure hereditas e coincide con il ristoro per la disperazione patita dal de cuius per il sopraggiungere della morte, percepita come inevitabile e inesorabile.
Il danno catastrofale, conosciuto anche come morale terminale o da lucida agonia, è un danno morale e per essere risarcito occorre la piena consapevolezza del danneggiato del proprio tragico destino.
Oltre al danno catastrofale, è risarcibile altresì il danno biologico temporale in relazione al quale assume un rilievo centrale l’apprezzabile lasso di tempo che intercorre tra l’evento traumatico e il decesso (almeno 24 ore).
La Cassazione ha più volte ribadito che per risarcire il danno da lucida agonia non va considerato l’elemento temporale, ma la consapevolezza della vittima della ineluttabilità della vita.

 

 

Dott. Luigi Pinò


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