Psichiatra aggredita a Pisa: il problema della violenza contro gli operatori sanitari
ATTACCO CONTRO UN SANITARIO A PISA
In tutta Italia oramai il problema della violenza contro gli operatori sanitari sta assumendo un certo rilievo tanto che oramai la situazione è quasi fuori controllo.
In televisione o nelle varie testate giornalistiche non è più una novità sentire o leggere di continui attacchi o violenze contro operatori e professionisti sanitari; quindi per cercare di arginare l’avanzata del suddetto fenomeno bisognerebbe sensibilizzare l’opinione pubblica verso questo tema in modo che la figura dell’operatore sanitario venga messa nuovamente in risalto sotto una luce positiva così da far acquisire nuovamente fiducia e stima verso l’operato di queste figure.
Per cercare di porre argine a tale fenomeno, il Governo ha pensato recentemente di inasprire le pene per coloro che commettano episodi di violenza contro gli operatori sanitari e di aumentare anche la presenza del personale addetto alla vigilanza per cercare di limitare sul nascere queste manifestazioni brutali e aggressive contro chi, invece, mette a disposizione il proprio tempo e la propria professionalità per prendersi cura dell’ammalato.
Il problema principale, forse, sta a monte perché l’operatore sanitario viene identificato come capro espiatorio da colpire per manifestare il malcontento,
le frustrazioni contro ciò che non va nel sistema sanitario nazionale, mentre in realtà il professionista svolge il proprio lavoro e cerca di aiutare gli altri.
Ha suscitato molto sgomento nell’opinione pubblica la brutta aggressione subita da una psichiatra, all’esterno dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, da un paziente con gravi problemi di salute mentale, che ha determinato la morte della psichiatra.
Bisognerebbe analizzare il fenomeno a monte per cercare di capire cosa porta queste persone a commettere atti di violenza nei confronti del personale sanitario perché da una parte il Governo può mettere in atto una serie di misure per migliorare la sicurezza sul posto di lavoro (inasprimento delle pene per coloro che colpiscono i sanitari e la presenza di forze dell’ordine per cercare di limitare l’escalation di violenza), ma solo cambiando la forma mentis delle persone, tramite campagne di sensibilizzazione, si possono davvero mettere in atto comportamenti finalizzati a recuperare la stima e la fiducia persa nei confronti del sistema sanitario nazionale.
Indubbiamente esistono varie problematiche nella nostra sanità come la carenza del personale infermieristico o medico, le lunghe liste di attesa per poter accedere ad un servizio o ad una prestazione sanitaria, i tagli registrati in passato per favorire il piano di spending review, i macchinari obsoleti ancora usati, la riluttanza nell’uso delle nuove tecnologie; questi aspetti non permettono agli utenti di usufruire di un servizio più rapido ed efficace.
Ad ogni modo, è certo che se la figura del sanitario venisse messa in risalto allora cambierebbe anche l’approccio dell’utente perché il professionista verrebbe visto come persona utile e importante in grado di prestare e fornire un aiuto all’ammalato.
Dott. Luigi Pinò