Tumore al seno metastatico: la malattia è controllabile

Tumore al seno metastatico: la malattia è controllabile

Il tumore al seno diventa metastatico quando le cellule tumorali si sono sparse dalla sede primaria in altre parti del corpo, tramite i vasi sanguigni e le vie linfatiche.
Questo si verifica perché le cellule del tumore si moltiplicano più velocemente rispetto a quelle sane e riescono a diffondersi mediante la circolazione sanguigna.
Il principale problema in questa patologia è riuscire ad avere una diagnosi tempestiva affinché si possano registrare maggiori probabilità di successo nel contenere la progressione della patologia.
Purtroppo però può verificarsi che, dopo un intervento chirurgico, il tumore possa manifestarsi nuovamente perché magari qualche cellula tumorale, anche durante l’operazione, sia già riuscita a spostarsi in qualche altra parte dell’organo e quest’eventualità non può essere esclusa con nessuna indagine strumentale.
In generale, le parti in cui il primitivo tumore al seno può presentare le metastasi sono le ossa, i polmoni, il fegato o il cervello, ecc.
Bisogna pure ricordare che le cellule di una metastasi di un tumore al seno conservano le caratteristiche della neoplasia mammaria e quindi devono essere trattate con farmaci specifici per il tumore al seno e non come patologia propria della zona in cui si è spostata.
È giusto però ribadire che, grazie ai progressi della Ricerca Scientifica, oggi è possibile offrire alle donne cure sempre più personalizzate ed efficaci in grado di controllare meglio l’andamento della malattia e rallentare in alcuni casi la sua progressione, in modo da assicurare una miglior qualità della vita per le pazienti affette dal tumore al seno.
Questi progressi effettuati dalla Ricerca Scientifica permettono negli ultimi anni di usare nuove terapie innovative e differenti dalle tradizionali perché sono basate sulle caratteristiche specifiche del tumore analizzato.
Il vantaggio è quello di usare cure studiate in base alle caratteristiche specifiche del tumore e non impiegare terapie tradizionali che potrebbero rivelarsi meno utili nel caso di specie.
Infatti negli ultimi anni si sono sviluppate cure mirate per colpire solo le cellule tumorali e non danneggiare così altre parti non interessate dalla metastasi.
Possiamo solo augurarci che la Ricerca Scientifica riesca sempre più a progredire per individuare nuove terapie in grado di assicurare una miglior qualità di vita per le pazienti e riuscire così a controllare la malattia inerente al tumore al seno.

 

 

Dott. Luigi Pinò


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